Il dipinto
rappresenta la Glorificazione
di Maria, la Donna divenuta Madre di tutti i viventi, ed è incastonato
in una
cornice di stile barocco di forma quasi ovale che troneggia al centro
del
dipinto. Da notare che la stessa cornice e le stesse decorazioni
laterali, si
ritrovano nel dipinto raffigurante la Carità realizzato nel 1939 sul
soffitto
della villa Gattinoni in Vanzago (MI). Maria, splendore del cielo, è
raffigurata sopra una nube, con un vestito celeste ricoperto da una
velo
trasparente bianco. Tra le braccia, alla sua destra, sorregge il
Bambino Gesù
che, con il braccio destro alzato, impugna uno stelo di giglio, simbolo
della
purezza immacolata della Madonna. Dietro la sua testa, un sole con i
raggi
bianchi illumina la sua figura, simbolo della presenza Divina in Maria.
Due
Angeli, uno in alto alla sua sinistra ed uno in basso ai suoi piedi,
hanno in
mano una corona di gigli bianchi, nell’atto di porgerla a Maria in
segno di
omaggio, mentre altri Angeli e cherubini con in mano steli di giglio,
partecipano oranti e festanti all’evento. Nella parte inferiore del
quadro,
appoggiati sulla cornice, sono raffigurati tre demoni che cadono verso
il
basso, simboleggiando la cacciata di Satana verso gli Inferi e
ricordando il
noto passo biblico (Genesi e Apocalisse). Sul lato destro e sinistro
del
dipinto centrale, in piccole lunette, sono raffigurati in modo
simbolico, i due
momenti centrali della fede cristiana: la crocifissione e la
resurrezione.
Infatti viene solo raffigurato da una parte la croce, illuminata alle
spalle
dal sole e che si erge sopra il globo della terra; dall’altra il
sepolcro, da
cui si sprigiona una luce intensa con a fianco due angeli inginocchiati
in
preghiera. Per completare l’affresco, sopra e sotto la cornice dove è
raffigurata Maria, il pittore ha dipinto due medaglioni che
rappresentano San
Giacomo e San Giuseppe. L’Apostolo è ritratto in atteggiamento
meditativo, con
al suo fianco un rotolo di papiro aperto, simbolo della lettera che
scrisse
l’Apostolo. San Giuseppe, lo sposo di Maria, viene rappresentato con in
mano un
bastone con in cima boccioli di gigli, figura che riprende la
tradizione del
miracolo avvenuto quando Giuseppe fu convocato dal sacerdote al tempio
per
prendere moglie insieme ad altri pretendenti e solamente il suo bastone
fiorì
ed in tal modo fu riconosciuto come sposo destinato dal Signore alla
Vergine
Maria. Infine un particolare che viene ripreso in tutto il dipinto: nei
disegni
ornamentali che fanno da contorno all’affresco centrale, sono
rappresentate
corone floreali di gigli, per onorare la presenza di Maria Santissima,
unica
creatura umana che ha trovato grazia presso Dio.
Quello che colpisce l’occhio dell’osservatore non è soltanto questa
complessa
costruzione spaziale, ma anche la finezza e l’accuratezza con cui sono
stati
dipinte le decorazioni ed i personaggi che animano la scena. La
preziosità
dell’oro è resa in maniera perfetta, ipoteticamente tangibile. |
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