Chiesa di S. Maria Maddalena 

Definita la Chiesa delle monache di clausura era annessa al Convento che ospitava suore appartenenti all'ordine delle Clarisse provenienti da Monte Sant'Angelo. Venne costruita nel 1609 dopo la morte del vicario foraneo don Berardino Galassi, con i proventi della vendita dei suoi beni (ammontanti a circa seimila scudi d'oro) in esecuzione delle disposizioni testamentarie nelle quali il prelato espresse la volontà di lasciare una somma di denaro per tale scopo. Le religiose presenti nel Convento, si dedicavano all’educazione delle figlie del ceto civile - particolarmente se appartenevano a famiglie decadute finanziariamente -  all’istruzione delle virtù muliebri (leggere, scrivere, cucire, ricamare ed altri lavori), all’insegnamento della buona morale e alla civilizzazione dei costumi. Le suore accoglievano in convento anche le figliuole infelici del basso ceto, tirate via dalla strada, le provvedevano di vestiario e di ogni sostentamento e le impiegavano come persone di servizio. 
Esse soccorrevano pietosamente gli infermi più poveri, «particolarmente del ceto civile vergognoso a chiedere elemosina, con somministrarlo pure la necessaria vivenza». Ogni sabato i poveri del paese si radunavano nel parlatorio del convento e, secondo un’antica tradizione, ricevevano un’elemosina di pane. Poiché  non disponevano di rendite sufficienti per fare tutto ciò, le suore venivano aiutate economicamente dalle loro famiglie. Le giovani educande, una volta istruite, erano libere di rimanere nel chiostro oppure di ritornare in famiglia. Nel 1925 le monache si trasferirono a Manfredonia ed al posto del Convento, Padre Pio volle che venisse edificato un ospedale che rimase attivo sino al 1938, anno dal quale i locali vennero trasformati "nell’ospedaletto di San Francesco", la prima opera realizzata con denaro di Padre Pio per i poveri del paese, sotto l'amministrazione della Congregazione di Carità. Ma a causa di un forte terremoto avvenuto nel novembre 1980, l’ospedale venne chiuso e la Chiesa, gravemente danneggiata e abbandonata, subì ulteriori danni, con il conseguente crollo delle pareti interne. Ora dell'antica chiesa rimane solo la facciata, puntellata e pericolante. La Chiesa venne affrescata nel 1935 da pregevoli pitture a tempera dell'artista milanese Natale Penati, delle quali purtroppo non ne rimane nessuna, ma possiamo riprodurre e commentare i dipinti attraverso le foto eseguite dal nipote del pittore il dr. Roberto Penati prima dell’evento sismico.

 


ritratto