Dipinti in Stella Maris

Maria SS. “Stella Maris”

L’affresco è situato in alto sulla parete frontale del presbiterio, racchiuso in una cornice dorata rettangolare con i bordi esterni arrotondati. Maria è raffigurata al centro del dipinto, assisa sopra una nube che l’avvolge tutta ed in tenero atteggiamento verso il bambino Gesù che, in piedi sulle ginocchia, stringe a sé con tenerezza.  Gesù tiene la sua manina sinistra sul cuore mentre la destra è protesa verso l’esterno per benedire il porto e la città di Manfredonia. Fanno da corona Angeli putti osannanti e festanti che inneggiano e danzano. Sullo sfondo il molo con il faro, che ancora oggi possiamo ammirare nella loro bellezza, e nel porto alcune barche a vela entrano ed escono o sono all’ormeggio. Di taglio, in basso sulla sinistra, una parte del torrione del Castello Svevo Angioino ed oltre il molo, un bastimento che sta transitando al largo della costa. Il mare è calmo, siamo all’alba come mostrano le nubi rossastre sullo sfondo ed un nuovo giorno sta per iniziare, con Maria che porta con sé suo Figlio, il re della vita.

Da tutto il dipinto traspare una grande soavità che permea tutta la scena: Maria si manifesta come una Madre affettuosa che vuole donarci suo figlio per la nostra salvezza e nello stesso tempo ci vuole rassicurare che sotto la Sua protezione nulla dobbiamo temere.

Maria Ausiliatrice aiuto dei naviganti

In questo dipinto viene raffigurata in primo piano una barca a vela con a bordo quattro marinai in preghiera ed imploranti l’aiuto di Maria. Sono naviganti che chiedono l’intercessione della Madonna per ritrovare la via del ritorno verso la terra. Ed ecco che la risposta di Maria non si fa attendere: sullo sfondo, a destra in l’alto del dipinto, appare una stella cometa bianca, con al centro le iniziali “M” e “A” sovrapposte tra di loro, che indica la giusta direzione da prendere per approdare al porto sicuro.
Come la cometa aveva indicato la strada ai re Magi così ora è Maria che traccia la strada da percorrere, accompagnando l’uomo nel suo cammino terreno.
Nella sua semplicità, una rappresentazione di grande significato religioso e di 
fede in Maria.

 

Maria soccorre i naufraghi

Anche in questo dipinto è raffigurata in primo piano una barca con quattro marinai naufraghi e dispersi in balia delle onde del mare in forte burrasca. La barca a remi è aggredita dalla potenza delle onde ed è ormai incontrollabile ed ai marinai non resta che implorare l’aiuto della Madonna. Sullo sfondo, a sinistra del dipinto, sollevata sulle acque, appare Maria, che si presenta avvolta da una nube bianca che emana una luce intensa. Ha le mani giunte per invitare i marinai ad unirsi a Lei in preghiera e ad avere fiducia nel Suo intervento. In mezzo al mare in tempesta, si vede un corridoio sull’acqua, illuminato dai raggi del sole e con ai lati le onde che si ritraggono, che dalla prua della barca si dirige verso la terraferma: è quella la via da seguire per avere la salvezza e per poter far ritorno alle proprie case. Davvero di grande intuizione questa raffigurazione che ricorda il passaggio del Mar Rosso in cui Mosè ordinò alle acque di ritirarsi per lasciar passare il popolo di Israele (Esodo, 14).

La pesca miracolosa

Viene rappresentato l’episodio narrato nel Vangelo di Giovanni al capitolo 21,versetti 4-6:
«4 Quando già era l’alba, Gesù si presentò sulla riva, ma i discepoli non si erano accorti che era Gesù. 5 Gesù disse loro: "Figlioli, non avete nulla da mangiare?". Gli risposero: "No". 6 Allora disse loro: "Gettate la rete dalla parte destra della barca e troverete". La gettarono e non potevano più tirarla su per la gran quantità di pesci. »

In questo dipinto Gesù, che si manifesta ai discepoli dopo la Resurrezione, è seduto sopra una roccia sulla riva del Mare di Tiberiade, con il braccio sinistro rivolto verso gli Apostoli per invitarli a fare ciò che Lui aveva detto: gettare le reti. Vicino alla battigia, è raffigurata una barca a vela con a bordo quattro persone che, attonite ma contente, stanno raccogliendo il frutto di una pesca abbondante. Possiamo riconoscere in essi gli Apostoli più noti dei Vangeli. Innanzitutto, Pietro, il più anziano, che in piedi sulla barca, si rivolge a Gesù in atteggiamento di stupore, quasi incredulo per il fatto che sta accadendo. Vicino a lui, Giovanni, il più giovane discepolo, prediletto da Gesù, con la gamba sinistra appoggiata al bordo della barca che, accennando un sorriso, tiene ben stretto tra le mani un grosso pesce. Davanti a loro, in ginocchio all’interno della barca, due apostoli stanno compiendo il massimo sforzo per tirare verso di loro le reti stracolme di pesci. Quasi certamente sono i due fratelli Giacomo e Giovanni, figli di Zebedèo, che il Vangelo di Matteo (capitolo 4, versetto 21) descrive come pescatori. Un quadro d’insieme che racchiude l’essenza del messaggio evangelico: credete nel Signore Gesù e diventate suoi testimoni.

La tempesta sedata

Il dipinto rappresenta l’episodio narrato nel Vangelo di Luca al capitolo 8, versetti 22-24:
«22 Un giorno Gesù salì su una barca con i suoi discepoli e disse: "Passiamo all’altra riva del lago". Presero il largo. 23 Ora, mentre navigavano, egli si addormentò. Un turbine di vento si abbatté sul lago, imbarcavano acqua ed erano in pericolo. 24 Accostatisi a lui, lo svegliarono dicendo: "Maestro, maestro, siamo perduti!". E lui, destatosi, sgridò il vento e i flutti minacciosi; essi cessarono e si fece bonaccia. » 
Il quadro è molto semplice nella sua composizione. Una barca in balìa delle onde, con quattro discepoli a bordo, mentre Gesù sta dormendo con il braccio destro appoggiato sulla prua e con la mano che sorregge la testa, incurante della tempesta che si era scatenata.
Uno degli Apostoli, Pietro il più anziano, sta seduto sulla poppa della barca ad osservare impotente e preoccupato la forza dell’evento naturale, mentre Giovanni, il più giovane, insieme ad uno dei due fratelli, figli di Zebedèo, sta cercando di governare lo scafo, tirando le corde delle vele per evitare di affondare. L’altro fratello si è diretto verso la prua ed invita Gesù a svegliarsi, chiamandolo e scuotendolo dal torpore con un energico intervento. Tutta la scena è fortemente espressiva ed in pochi tratti riproduce la sensazione di smarrimento che avevano provato i discepoli difronte alla furia del mare. Non potevano sapere che Gesù aveva il potere sulle acque e che avrebbe manifestato la sua potenza per la gloria di Dio Padre, come i successivi versetti del Vangelo ci ricordano: «25 Allora disse loro: "Dov’è la vostra fede?". Essi intimoriti e meravigliati si dicevano l’un l’altro: "Chi è dunque costui che da’ ordini ai venti e all’acqua e gli obbediscono?". »

Ammirare questi stupendi affreschi nella loro visione d’insieme, suscita in noi profondi sentimenti di fede e di devozione verso Maria, Regina del cielo e della terra e venerata anche come “Stella Maris”.



ritratto


ritratto

ritratto


ritratto





ritratto